Giulio Bemporad
Nato a: Firenze (FI) il 3 gennaio 1888
Di: Socrate e Annetta Sadun
Professione: astronomo e matematico
Morto a: Roma il 9 luglio 1945
La ricerca documentaria, la selezione delle fonti, il racconto della Vita di Giulio Bemporad sono stati curati da Luisa Schiavone, responsabile della Biblioteca e dell'Archivio storico dell'INAF Osservatorio astrofisico di Torino.
Il progetto è aperto al contributo degli utenti: chi fosse in possesso di informazioni, documenti, fotografie utili a raccontare la vita di Giulio Bemporad può scrivere a le-case-e-le-cose@fondazione1563.it
28 ottobre 1944
Inventario dei beni mobili appartenenti a Bemporad Giulio nell'alloggio di Via Massena 94
«Visto il decreto numero 118 emesso da Capo della Provincia di Torino in data 9/2/1933, col quale l'alloggio già occupato dal Cittadino italiano di razza ebraica Bemporad Giulio, sito in Torino, via Massena n° 94, viene requisito a favore del sig. S.G. [...] io sottoscritto R.M. […] in questo giorno 28 ottobre 1944 mi sono recato nella suddetta località ed ivi alla presenza dell'Agente di P.S.[...] ho provveduto alla rimozione dei sigilli apposti alla porta d'ingressi di una camera dell'alloggio, nella quale erano stati riuniti i pochi oggetti rivenuti a suo tempo dalla Autorità di P.S. nell'alloggio stesso».
Così comincia il verbale redatto dal sig. M.R., incaricato dell'Istituto di San Paolo di stilare l'elenco descrittivo dei beni mobili del "cittadino di razza ebraica" Giulio Bemporad nell'alloggio sito al piano rialzato di via Massena 94.
Il 17 novembre dello stesso anno viene redatto il verbale di consegna dei beni al sig. G.S., a favore del quale era stato a suo tempo requisito l'alloggio.
La corrispondenza relativa alla pratica Giulio Bemporad contiene:
- lettera dell'Egeli a Giselda Bemporad, sorella Giulio, 27 febbraio 1946
- risposta di Giselda Bemporad con delega al nipote [Carlo] Massimo Bemporad, 2 marzo 1946
- richiesta pagamento del saldo a Carlo Bemporad, 25 novembre 1947
- risposta di Carlo Bemporad, 5 dicembre 1947
Carlo Massimo Bemporad, citato spesso come Max, era il primogenito di Azeglio Bemporad, cugino di Giulio. Nel 1938 era un ingegnere del silurificio di Pozzuoli, ma a causa delle leggi razziali che vietavano agli ebrei di lavorare in industrie belliche fu costretto a lasciare l’impiego. Si spostò quindi prima a Milano dove lavorò per la Magneti Marelli e nel 1942 arrivò a Torino. Abitò con la moglie Nedda e la figlia Miriam prima in via Massena 94 presso Giulio e quindi trovò impiego a Settimo Torinese presso la fabbrica di penne Aurora, di proprietà di Isaia Levi.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
Documenti
[ -> ]28 aprile 1910
Studi a Siena e Pisa, laurea a Catania
Giulio Bemporad nasce a Firenze il 3 gennaio 1888, da Socrate Bemporad e da Annetta Sadun. Entrambi i genitori provenivano da Pitigliano, borgo medievale in provincia di Grosseto, che già a metà del '500 divenne rifugio sicuro per gli ebrei tanto da essere noto come “la piccola Gerusalemme”.
Subito dopo la nascita di Giulio, la famiglia si sposta a Ravenna, dove nel 1890 nasce Giselda; entrambi i fratelli non si sposarono né ebbero figli, ma vissero sempre insieme fino alla morte di Giulio.
Alla fine del 1904, dopo la morte del padre, Giulio rientra con la madre e la sorella a Siena, dove si diploma al Regio Liceo il 4 settembre 1905. Il 30 novembre 1905 è immatricolato all’Università di Pisa al corso di Matematica Pura, dove sostiene i primi esami nel 1906.
Nell’ultimo anno di università Giulio comincia a collaborare con l’Osservatorio di Catania al “Catalogo astrofotografico” e per questo il 18 dicembre 1909 si congeda dal quarto anno della facoltà di Scienze (Matematica) di Pisa per trasferirsi a Catania, dove il 1° marzo 1910 viene inserito al 4° anno di Matematiche Pure per sostenere l’esame di laurea.
Si laurea quindi in Matematica il 28 aprile 1910 con 106 su 110, presentando una tesi dal titolo “Sulle congruenze normali di curve piane”. Tra le firme dei componenti la Commissione di laurea si nota quella di Annibale Riccò, allora direttore dell'Osservatorio di Catania.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
Fonte: Archivio Storico dell’Università degli Studi di Catania, Fascicolo studenti n. 681, Giulio Bemporad . In Luisa Schiavone, Oltre l'astronomia, la vita: Giulio Bemporad e l'assistenza ai profughi ebrei, in "Giornale di astronomia", 2015, 2
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[ -> ]8 giugno 1911
Da Catania a Carloforte e, dopo 14 anni, finalmente a Capodimonte
Nel periodo di permanenza a Catania, Giulio collabora con l’Osservatorio in qualità di personale straordinario per la fotografia celeste, partecipando al grande progetto della Carte du Ciel di cui già dal 1904 si stava occupando suo cugino primo Azeglio, maggiore di lui di 13 anni.
Nel 1911 Azeglio Bemporad diventò Direttore dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte, mentre Giulio venne chiamato alla Stazione Astronomica di Carloforte.
Dopo qualche anno di permanenza sull’isola, ai problemi legati all'isolamento fisico si aggiunsero quelli dovuti alla convivenza con il direttore Vittorio Fontana, come emerge dalla fittissima corrispondenza con il cugino Azeglio conservata a Capodimonte.
Giulio chiede insistentemente di essere tolto da questo inferno, ma riesce ad ottenere il trasferimento solo nel 1925. Il nuovo Regolamento degli Osservatori astronomici infatti non solo inquadrava in un unico ruolo il personale degli Osservatori e quello della Stazione astronomica di Carloforte, che prima era in un ruolo speciale, ma stabiliva che di regola la permanenza di tale personale nell’isola non supererà la durata di 4 anni.
A quel punto, eliminati tutti gli impedimenti tipo giuridico, Azeglio Bemporad, direttore dell'Osservatorio di Capodimonte, ottenne dal Ministero il trasferimento di Giulio presso l'Osservatorio da lui diretto.
Giunto a Napoli, Giulio torna ad occuparsi di misure e calcoli per la Carte du Ciel e tiene anche il corso di astronomia in Università. Nel frattempo aveva infatti conseguito la libera docenza in astronomia, cosa che gli valse il titolo di professore con cui viene generalmente distinto da suo cugino Azeglio.
Negli 8 anni di permanenza a Napoli i rapporti con il cugino si deteriorarono irrimediabilmente a causa della diversità di carattere e probabilmente anche per divergenze politiche. Azeglio era una persona molto autoritaria mentre Giulio era uno spirito libero, che mal sopportava imposizioni e gerarchie. Chi li ha conosciuti in quegli anni riferisce che “non si potevano vedere”. Miriam Bemporad (la figlia di Carlo Massimo, detto Max) racconta che “erano come cane e gatto” e che suo nonno Azeglio era soprannominato “il gerarca” sia per il suo modo di fare sia perché si vantava di essere “più fascista di Mussolini”.
Giulio a Napoli entra in contatto con le organizzazioni sionistiche e gli ambienti ebraici, mentre si acuisce il contrasto con il cugino Azeglio soprattutto a seguito di una nota di qualifica negativa relativa all'anno 1931.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
16 marzo 1933
Astronomo presso l'Osservatorio astronomico di Torino dal 1933 al 1938
Giulio Bemporad viene trasferito a Pino Torinese dal 16 marzo 1933 e il 22 marzo avviene la presa di servizio. Il ricorso presentato contro la nota di qualifica “mediocre” viene accolto dal Ministero, che modifica la nota in “buono”, sbloccando così gli aumenti periodici dello stipendio.
Arrivato a Torino, fa domanda per esercitare la libera docenza in Università, dove tiene il corso di Astronomia dall’anno accademico 1933-34 fino al 1937-38.
Gli unici documenti riguardanti Giulio Bemporad conservati presso l’Archivio storico dell’Osservatorio di Torino sono il suo fascicolo personale composto da 13 carte legate alla nomina e alla sua espulsione e un fondo costituito dagli appunti che lasciò a Pino nel dicembre 1938.
In base a quanto emerso dal censimento del “personale di razza ebraica”, il 4 dicembre 1938 il Ministro dell’Educazione Nazionale Bottai comunicava a tutti gli Istituti che, ai sensi del R. Decreto Legge 1779 contenente i “provvedimenti per la difesa della razza nella scuola italiana” questo Ministero ha dato corso necessari provvedimenti per la dispensa con decorrenza 14 dicembre 1938 XVII° del personale statale di qualsiasi categoria […]
Due giorni dopo, il direttore dell’Osservatorio di Torino, Luigi Volta, comunicava all’Intendenza di Finanza, Sez. Tesoro di Torino, che G.B. era di razza ebraica e chiedeva che cosa dovesse fare per il calcolo dello stipendio di dicembre, dal momento che la legge stabiliva che dovesse essere dispensato dal servizio dal giorno 14 dicembre.
Giulio il 14 dicembre lasciava il lavoro e l’alloggio di servizio a Pino Torinese per trasferirsi nell’appartamento di Via Massena 94 a Torino. Sicuramente la sua reazione deve essere stata piuttosto decisa, come si ricava da alcune veline conservate nel suo fascicolo personale.
In occasione della comunicazione della liquidazione definitiva di pensione, Volta risponde alla Divisione Pensioni del Ministero con queste parole: Vorrei però ora pregare codesto On. Ministero a volere d’ora innanzi, per le successive comunicazioni in argomento, compiacersi di rivolgersi direttamente all’interessato stesso (dott. Giulio Bemporad: Torino, Via Massena 94), col quale, in seguito al suo contegno nei miei riguardi, desidero non aver più rapporti, nemmeno d’ufficio.
Poi, in risposta ad una lettera con cui la Cassa depositi e prestiti gli chiede l'indirizzo del "Prof. Bemporad” per la liquidazione della buonuscita, precisava che non gli spetta il titolo di Professore essendogli stata tolta la libera docenza.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
Fonte: Archivio storico dell'Osservatorio astronomico di Torino, Lotto 2 (Archivio di deposito), Carte relative al periodo bellico e al primo dopoguerra, Prof. Giulio Bemporad, Faldone 1, Fasc. 3 . In L. Schiavone, Oltre l'astronomia, la vita: Giulio Bemporad e l'assistenza ai profughi ebrei, in "Giornale di astronomia", 41, 2, giugno 2015, pp. 25-41.
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[ -> ]25 marzo 1933
Libero docente in Astronomia presso l'Università di Torino dal 1933 al 1938
Giulio Bemporad tiene l'esame per la libera docenza in Astronomia l'11 novembre 1924 davanti ad una commissione composta da Vincenzo Cerulli ed Emidio Bianchi e acquisisce l'abilitazione con decreto del 20 gennaio 1925.
Quando nel marzo 1933 è trasferito dall'Osservatorio di Capodimonte all'Osservatorio astronomico di Torino in Pino Torinese, Bemporad presenta all'Università di Torino la domanda di esercitare la libera docenza. Dall'anno accademico 1933-34 fino al 1937-38 tiene il corso di Astronomia ed acquisisce il titolo di "professore".
Nel suo fascicolo di libero docente conservato in Università si trovano, oltre alla domanda di esercitare la libera docenza, la dichiarazione di iscrizione al PNF il 29 ottobre 1932 e il giuramento di fedeltà al fascismo del 3 febbraio 1934.
Con D.M. 18 marzo 1939 viene dichiarato decaduto dall'abilitazione "perché di razza ebraica": nel fascicolo di libero docente presso l'Università di Torino si trova la comunicazione datata 2 giugno 1939 con cui il Ministero dell'Educazione Nazionale gli comunica la decadenza dalla libera docenza.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
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[ -> ]25 gennaio 1939
Impegno nelle organizzazioni di soccorso ebraiche Comasebit e Delasem
Quando nel 1933 la Germania introduce le leggi razziali, nasce a Milano il Comitato di assistenza per gli ebrei profughi dalla Germania. Poi,subito dopo l'introduzione delle leggi razziali anche in Italia, nel novembre del 1938 questo Comitato si trasforma in Comitato di Assistenza per gli Ebrei in Italia (Comasebit), che avrà solo pochi mesi di vita. Dopo la sua chiusura nell'agosto del 1939, le sue funzioni vengono assunte dalla Delasem.
Giulio Bemporad il 25 gennaio 1939 viene nominato delegato del Comasebit per la sede di Torino da Renzo Luisada.
I compiti del delegato consistevano essenzialmente nell'assistenza agli ebrei stranieri, che avevano l'obbligo di lasciare l'Italia entro il 12 marzo 1939 in base al D.L. 7 settembre 1938 n. 1381: ricerca di informazioni, ricerca di parenti all'estero, spese per l'emigrazione, assistenza in luogo ai profughi, facilitazioni per i passaporti.
Il 1° dicembre 1939 nasce ufficialmente la Delasem (Delegazione per l’Assistenza agli Emigranti) presieduta dall'avv. Lelio Valobra. Come sede viene scelta Genova, sia perché vi era il porto più importante d’Italia da cui partivano quotidianamente navi per ogni parte del mondo sia per la vicinanza con la Francia, che sembrava ai profughi di ogni nazione il luogo più sicuro di asilo.
I documenti dell’attività torinese del Comasebit e della Delasem sono conservati presso l'Archivio Ebraico Terracini della Comunità ebraica di Torino.
L’archivio del Comasebit (novembre 1938-agosto 1939) è costituito dalla sola busta 223 (unità archivistiche 749-754) inserita nel fondo dell’Archivio storico della Comunità ebraica di Torino, con documentazione suddivisa per iniziale del cognome del corrispondente. Si tratta principalmente di lettere indirizzate a Giulio Bemporad o di copie spedite da lui.
L’archivio della Delasem (dicembre 1939-1956) costituisce invece un fondo a parte suddiviso in due sezioni temporali ed è notevolmente più corposo. La prima sezione, dal 1938 al 1943, contiene essenzialmente la corrispondenza ricevuta da Giulio Bemporad, segretario della rappresentanza Delasem di Torino: lettere di rappresentanti della Delasem, di corrispondenti in campi e località d'internamento oppure di assistiti che domandano aiuti o che ringraziano per aiuti ricevuti. La seconda sezione contiene i documenti successivi alla Liberazione, in gran parte relativi a ricerche di ebrei dispersi, assistenza a profughi o sfollati, carte relative all’emigrazione in Palestina.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
8 novembre 1944
Il trasferimento a Roma e la presidenza dell’Ufficio Palestinese Centrale
L’8 novembre 1944 il Presidente dell’Organizzazione Sionistica Italiana Carlo Alberto Viterbo scrive al Presidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, Dante Almansi, per comunicare la nomina di Giulio Bemporad a dirigere l’Ufficio Palestinese Centrale.
L’Ufficio Palestinese Centrale aveva il compito, per conto dell’Agenzia Ebraica, di organizzare l’emigrazione degli ebrei italiani verso la Palestina.
Bemporad doveva raccogliere ed esaminare i documenti e i dati necessari a scegliere i candidati all'Alijà, coloro che partivano alla costruzione del nuovo stato di Israele. Il suo impegno e la sua dedizione alla causa sionista fu totale: cominciò infatti subito ad organizzare l’Ufficio in modo da metterlo in grado di diventare un efficace strumento dei rapporti con Erez Israel, quando l’Italia fosse stata completamente liberata.
Giunto il momento di far rinascere il movimento sionista italiano, dal 12 al 15 gennaio 1945 si tiene a Roma il primo convegno dei rappresentanti dei Gruppi Sionistici dell’Italia liberata “con lo scopo di coordinare il loro lavoro e di ricostituire, almeno provvisoriamente, e in attesa della completa liberazione, la Federazione Sionistica Italiana”. Giulio Bemporad vi partecipa come delegato eletto dall’Organizzazione sionistica di Roma e presiede la Commissione per l’Ufficio Palestinese e l’Alijà.
Durante gli ultimi mesi a Roma, dà vita all’Associazione per la lingua e la cultura ebraica (Agudath ha-lasciòn), con lo scopo di diffonderne la conoscenza, specie fra gli ebrei, e di istituire una biblioteca che desse a tutti la possibilità di disporre di libri in ebraico.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
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[ -> ]9 luglio 1945
La morte a Roma
A partire dal gennaio 1944 vennero emanati una serie di decreti che disponevano la reintegrazione nei diritti civili e politici degli ebrei italiani e la riammissione in servizio di chi aveva perso l’impiego, ma non è stato trovato alcun documento che comprovi il reintegro di Bemporad al posto di astronomo all'Osservatorio di Torino.
In una lettera del 1° giugno 1945 Giulio comunica a Davide Momigliano, segretario della Comunità ebraica di Torino all’epoca, la speranza di essere a Torino tra la fine di giugno e i primi di luglio. Quello risulta essere il suo ultimo scritto.
Giulio Bemporad morì il 9 luglio 1945 all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma a causa di un tumore al polmone, senza far più rientro a Torino.
La sorella Giselda ne dà notizia alla Comunità ebraica di Torino con un telegramma inviato alle 19:10 del 9 luglio stesso e il giorno successivo la Comunità ebraica di Torino invia due telegrammi di cordoglio all'Ufficio Palestinese Centrale e alla Delasem di Roma.
La notizia della sua morte sorprende anche i suoi collaboratori più stretti, che lo avevano visto assiduo e presente al lavoro fino a pochi giorni prima.
Il 12 luglio il settimanale Israel gli dedica un necrologio in prima pagina , in cui si legge:
L’Ebraismo italiano perde uno dei suoi uomini migliori, più colti, più attivi, più preparati a svolgere funzioni direttive, più decisi a combattere strenuamente quando occorresse. A Torino ove risiedeva, a Roma ove lo avevano condotto temporaneamente le vicende della guerra, la sua attività in campo ebraico è stata continua, instancabile. […]
In tutte queste molteplici attività Giulio Bemporad non portava soltanto l'assennato consiglio di un uomo esperto e sagace, ma il sacro fuoco di una passione fervente, lo spirito di sacrificio che antepone sempre il bene generale al proprio, il coraggio di condurre le premesse alle loro estreme conseguenze, la prontezza ad assumere tutte le responsabilità.[…]
Nel numero successivo di Israel sono pubblicati un breve articolo in sua memoria e un ringraziamento di Giselda alla Delasem e a Settimio Sorani, al Dr. Spring e a Fernando e Vanda Pergola, per aver assistito il fratello fino all’ultimo istante.
Giulio Bemporad è sepolto a Roma, nel reparto israelitico del cimitero del Verano, al riquadro 34.
Autore: Luisa Schiavone, INAF Osservatorio astrofisico di Torino
Fonte: Archivio Ebraico Terracini, Comunità Ebraica di Torino, Fondo Delasem, b. 39, u.a. 116, d. 1
Documenti
[ -> ]Bibliografia
Luisa Schiavone, Oltre l’astronomia, la vita : Giulio Bemporad e l’assistenza ai profughi ebrei, in "Giornale di astronomia", 41, 2, giugno 2015