Gustavo e Corrado Luzzati

Nato a:
Di: Cesare e Adele Della Torre
Professione: commercianti

La ricerca documentaria, la selezione delle fonti, il racconto della Vita di Corrado e Gustavo Levi sono stati curati da Victoria Musiolek, ricercatrice incaricata dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

Il progetto è aperto al contributo degli utenti: chi fosse in possesso di informazioni, documenti, fotografie utili a raccontare la vita di Gustavo e Corrado Luzzati può scrivere a le-case-e-le-cose@fondazione1563.it

30 agosto 1944

Inventario dei beni di proprietà di Corrado e Gustavo Luzzati in via Superga 91

La pratica GES 308 TO raccoglie un’ampia documentazione sulla tenuta in via Superga 91, di cui risultano intestatari i due fratelli Corrado e Gustavo Luzzati. La proprietà denominata “Saccarello” comprende ampi terreni coltivabili e non: “seminativi, prati, prati arborati, vigneti, boschi cedui, castagneti, pascolo” e dal luglio 1944 passa in custodia del credito fondiario dando il via all’iter burocratico. La cartella “Verbali” indica uno dei passaggi della gestione imposta dal Decreto n. 23519/238 con la stesura dell’elenco descrittivo del bene appartenente “ai cittadini di razza ebraica”. Prima che questo avvenga però, è necessario incaricare un funzionario tecnico che successivamente si dovrà recare all’indirizzo indicato per fare il sopralluogo ed espletare il compito affidatogli. Nel laborioso e dettagliato resoconto C.B. annota: “La casa di villeggiatura è a due piani fuori terra con sottostanti 5 ampi locali seminterrati pavimentati in battuto di terra. […] Presso un castagno da frutto esiste una sorgente coperta da un fabbricato circolare in muratura, che alimenta una sottostante fontana […]. Circostanti alla villa si estendono i terreni di natura prevalentemente agricola, situati in declivio, coltivati a prato, campo e in piccola parte a vigneto, che formano appunto il podere denominato Cascina Saccarello”.

Autore: Victoria Musiolek

Fonte: Archivio storico della Compagnia di San Paolo, III, Gestioni Egeli, 434

Nella casa paterna di Piossasco, Nella e Corrado Luzzati

A una quindicina di chilometri da Torino, in Val Sangone, in via Monte Grappa sorgeva una casa di campagna con un vasto terreno adiacente di proprietà della famiglia Luzzati. Posto idilliaco, luogo d’infanzia dei piccoli Corrado, Gustavo, Nella, Jole, Ida e Ester, dove si trascorrevano le calde estati e i momenti di tregua dopo quel tragico 1938. La tenuta di Piossasco rimane uno dei pochi beni appartenuti ai Luzzati scampati fortunosamente alla persecuzione fascista prima e alla politica di annientamento attuata poi dall’occupante nazista con il consenso della RSI.

Autore: Victoria Musiolek

Fonte: Archivio Ebraico Terracini, Comunità Ebraica di Torino, Fondi familiari, Versamento 2014, Giulia Colombo, FGC 37, 7

1942

Primo Levi nel cortile della tenuta appartenuta al nonno materno

“Saccarello”, una grande villa settecentesca si trovava appena fuori Torino, sulla collina di Chieri. Acquistata da Cesare Luzzati nel 1935, fungeva da luogo di ritrovo per le feste e da riparo durante le incursioni aeree. Ancora nel 1943, in una breve e apparentemente tranquilla parentesi ritagliata alla guerra, Primo Levi ha festeggiato il capodanno nella tenuta assieme ai suoi amici.

Autore: Victoria Musiolek

Fonte: Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (© CDEC – Centro Documentazione Ebraica Milano. Tutti i diritti riservati)

11 settembre 1942

Carta d’identità di Corrado “Ugotti”

Sembrerebbe una carta d’identità del tutto regolare, munita di timbri del comune, su carta filigranata e debitamente compilata, eppure si tratta di un documento fabbricato a tavolino, quindi del tutto falso. Pochi sono gli elementi autentici a parte la fototessera, necessaria al riconoscimento visivo e il nome del proprietario Corrado – già il cognome, per esempio è del tutto inventato, o quasi. “Ugotti”, così si chiamava il negozio di stoffe che Corrado assieme al fratello Cesare avevano ereditato. Il padre, anche lui Cesare, ha rivelato il negozio che aveva come insegna il cognome del proprietario precedente ancora nel 1906. Negli anni questo nome si era letteralmente appiccicato alla famiglia Luzzatti, “andiamo da Ugotti” –, avrà detto qualcuno; in questo modo assunsero la nuova identità, che negli anni a venire, di fronte alle leggi razziali e nell’Italia occupata dai nazisti poteva spesso facilitare o salvare la vita.

Autore: Victoria Musiolek

Fonte: Archivio Ebraico Terracini, Comunità Ebraica di Torino, Fondi familiari, Versamento 2011, Miscellanea documenti famigliari (XIX-XX sec.), MDF 15

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