Natalia Levi Ginzburg

Le pratiche

Le pratiche sono nominative e relative a un singolo bene: all’interno si trova generalmente la documentazione delle varie tappe dell’esproprio. Centrale è la presenza del verbale di presa di possesso, corredato da accurate e analitiche descrizioni dei beni e da una prima stima del loro valore, effettuata solitamente da un perito del Servizio Tecnico dell’Istituto. Recatosi nell’appartamento (casa, cascinale, magazzino…) descriveva tutti gli oggetti della vita quotidiana di quelle famiglie, mobili, suppellettili, arredi, le stesse stanze. Tutto era descritto, tutto era gestito.

NATALIA LEVI GINZBURG

L’indirizzo attuale è via Oddino Morgari a San Salvario, ma nel ricordo di tutti è via Pallamaglio 11, la casa di Lessico famigliare di Natalia Levi Ginzburg, dove abitò da ragazza e poi sposata a Leone Ginzburg dal 1938. Lo stesso alloggio descritto nel romanzo lo ritroviamo protagonista della pratica 313 TO GES, che riporta alla luce gli interni dell’appartamento, danneggiato dalle incursioni aeree, dei bauli stipati, che conservano volumi, riviste, stoviglie, delle stanze, dove restano il letto di un bambino e la sua carrozzina. Seguendo l’iter amministrativo, la scrittrice con una lettera firmata di suo pugno richiede la restituzione dell’alloggio nel dicembre del 1945. È invece il padre, il prof. Giuseppe Levi, l’anno successivo a rispondere all’Istituto in merito alla richiesta di rimborso per la gestione dei beni, in un discorso che ritrae in modo lucido e amareggiato la società dove, chi è sopravvissuto, deve trovare le forze per ripartire.