La gestione
Leone Sinigaglia
LEONE SINIGAGLIA
Il 1° dicembre 1943 su Cavoretto si abbatté un’incursione aerea: nei giorni seguenti “il capo della Provincia” decretò che le ville nelle vicinanze “appartenenti a persone di razza ebraica venissero messe a disposizione dei sinistrati”. Seguendo le tracce di una di queste proprietà, quella del celebre compositore Leone Sinigaglia, si ripercorre quel processo disgregatore che, dapprima frammentando e disperdendo gli oggetti che ne de finiscono la vita, volge all’annientamento dell’individuo stesso. Gli “indumenti e gli oggetti da cucina vennero distribuiti”, i locali svuotati, la villa requisita e assegnata agli sfollati; parte dei beni trasferiti e custoditi nei depositi dell’Educatorio Duchessa Isabella furono oggetto di “arbitraria appropriazione degli uomini del distaccamento della guardia nazionale repubblicana Leonessa e da militari del comando tedesco”; altri assegnati a favore di singoli cittadini su ordine della Prefettura. Gli inventari non avevano tralasciato un altro bene prezioso: gli alberi del parco della villa, tagliati a porzioni per far “affluire a Torino legna per la popolazione civile”.