Dalla distribuzione assai diffusa degli ebrei sul territorio torinese, senza una particolare concentrazione nella zona dell’antico ghetto, risulta una forte integrazione con il resto della popolazione e anche una conferma della composizione sociale medio-alta del gruppo (Tavola A). A considerazioni analoghe portano i dati – tratti da Guida di Torino 1936, Torino, Paravia, 1937 – sulla dislocazione per quartiere delle imprese condotte da ebrei (Tavola B). Significativa anche la presenza prevalente fra gli ebrei degli addetti al commercio e ai servizi (Tavola C). L’alto grado di integrazione nella società è confermato anche dai dati sui soci di aziende intestate a ebrei (Tavola D). Non meno interessanti sono il numero relativamente limitato degli immobili di proprietà di ebrei (Tavola E) e i dati che mostrano l’indiscutibile stratificazione presente anche all’interno del gruppo ebraico torinese (Tavola F). In conclusione, i dati (Tavola G) offrono la misura di quanto sia stato pesante il colpo inferto dalle leggi razziali alla presenza degli ebrei nella vita economica della città.
ALCUNI DATI SULLA PRESENZA DEGLI EBREI A TORINO NEL 1938
le Carte
le Carte
- Le leggi razziali e l’esproprio degli ebrei
- L’EGELI e la convenzione con l’Istituto bancario San Paolo
- La presenza ebraica in Piemonte e a Torino nel 1938
- Alcuni dati sulla presenza degli ebrei a Torino nel 1938
- Le attività dell’EGELI fino al 1943
- Sequestri e confische
- La gestione dei beni ebraici da parte del San Paolo
- La riconsegna dei beni ai legittimi proprietari