Valobra

Le restituzioni

Dopo la Liberazione iniziarono le restituzioni. Se la percentuale di riconsegne ai proprietari in Piemonte e Liguria è stata alta, soprattutto in relazione ai beni immobili, è anche dovuto alla gestione capace svolta dall’Istituto. Da parte delle istituzioni però nessun tipo di assistenza o aiuto era rivolto a chi tornava. Anzi, le restituzioni non furono automatiche, ma esito di iter burocratici lunghi e difficili, che dovevano partire con una richiesta formale da parte del legittimo proprietario o dei suoi eredi.

VALOBRA

Lo stabilimento della “Virgilio Valobra – Saponi finissimi lecitino-vitaminizzati” aveva sede a Genova: dal settembre del 1943, “costretti a vita clandestina perché appartenenti alla razza ebraica”, i proprietari abbandonarono le loro abitazioni e anche il saponificio, confiscato nel 1944. Quando rientrarono in possesso dell’azienda intentarono una causa all’EGELI per essere risarciti dei furti compiuti durante la sua gestione. Al processo, tenutosi nel 1947, l’Avvocatura dello Stato sostenne che il nuovo “stato legittimo italiano” non fosse tenuto ad alcun risarcimento per atti compiuti dalla “sedicente repubblica sociale” di Mussolini. Nessuna responsabilità poteva essere imputata a chi ora governava il Paese, malgrado la gran parte dei funzionari in servizio fossero gli stessi di prima.

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