La Legge del febbraio ’39 istituì l’Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare col compito fra l’altro di acquisire, gestire e vendere i beni immobili “eccedenti” sottratti agli ebrei. Il ricavato doveva essere versato nelle casse del Tesoro. L’EGELI, che avrebbe gestito durante la guerra anche i beni dei “sudditi nemici”, nacque dunque in tempo di pace e con lo scopo precipuo di colpire gli ebrei. Per raggiungere i propri obiettivi esso delegò diciannove Crediti fondiari presenti nelle diverse parti d’Italia; per il Piemonte e la Liguria scelse di stipulare alcune convenzioni con l’Istituto di San Paolo di Torino; la prima e la più importante fu quella del 23 febbraio 1940. All’Istituto, sottoposto in ogni momento a uno stretto controllo dall’alto, erano affidati compiti definiti per la loro importanza “di interesse pubblico”, e dunque tali da non permettere alcun lucro: l’accertamento sulle proprietà da acquisire, la gestione e la vendita dei beni.
L’EGELI E LA CONVENZIONE CON L’ISTITUTO BANCARIO SAN PAOLO
le Carte
le Carte
- Le leggi razziali e l’esproprio degli ebrei
- L’EGELI e la convenzione con l’Istituto bancario San Paolo
- La presenza ebraica in Piemonte e a Torino nel 1938
- Alcuni dati sulla presenza degli ebrei a Torino nel 1938
- Le attività dell’EGELI fino al 1943
- Sequestri e confische
- La gestione dei beni ebraici da parte del San Paolo
- La riconsegna dei beni ai legittimi proprietari