LA GESTIONE DEI BENI EBRAICI DA PARTE DEL SAN PAOLO

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Per il Piemonte e la Liguria il Credito fondiario del San Paolo operò in modo efficiente, fungendo da perno fra le molte istituzioni coinvolte più o meno direttamente nelle pratiche relative ai beni ebraici. Esso mantenne nelle proprie mani la gestione dell’insieme dei beni acquisiti dall’EGELI, a differenza di altre provincie, dove le Prefetture preferirono agire in prima persona affidandosi a singoli sequestratari o a strutture varie: in questo favorendo di fatto le appropriazioni indebite o le vere e proprie razzie compiute da numerosi soggetti ai danni delle proprietà sottratte agli ebrei. Non che anche a Torino non avvenissero furti e devastazioni soprattutto dei beni mobili presenti nelle abitazioni sequestrate. Ma una gestione più ordinata e centralizzata costituì indubbiamente un argine. Nei sotterranei dell’Educatorio Duchessa Isabella, in piazza Bernini, furono depositati, e dunque conservati fino al 1945, almeno una parte dei mobili ritrovati negli alloggi sequestrati.